Cerca nel blog

Cosa stai cercando? Trovalo su Moneypedia

Cerca nel blog

30 maggio 2011

Il Dow Jones e altri indici




Chi segue le notizie finanziarie, prima o poi è destinato a leggere o a sentir parlare di Dow Jones Industrial Average. La maggior parte delle persone presuppone che questa frase stia a indicare il mercato azionario, o che si riferisca alla Borsa di New York, il NYSE (New York Stock Exchange).

Vediamo di spiegare in questo articolo cos’è il Dow, e che cosa misura esattamente.

Il Dow Jones è un indice di mercato, utilizzato dagli investitori per capire come stanno andando alcune società che sono oggetto di scambi commerciali. Oltre al Dow, esistono altri indici, come ad esempio l’S&P 500 (realizzato da Standard & Poor's nel 1957, che segue l’andamento di un paniere azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione) e il Russel 2000 (relativo alle 2000 società a minor capitalizzazione).

Il Dow prende in considerazione 30 titoli di aziende ben note, di cui è facile aver sentito parlare, come Coca Cola, Johnson & Johnson, IBM, McDonald's o General Electric, e viene calcolato soppesandone i prezzi delle azioni.
Gli altri indici seguono in pratica gli stessi metodi. L'S&P 500 utilizza i valori di 500 grandi imprese, mentre il Russel 2000 considera duemila aziende più piccole rispetto a quelle utilizzate nell’S&P e nel Dow.

Gli indici sono stati creati per valutare i ritmi di crescita dell'economia e cercare le tendenze di mercato. Gli analisti possono decifrare i problemi o i vantaggi per l'economia attuale, considerando delle azioni che salgono in certe situazioni, ed altre che invece scendono.

L’invenzione del Dow si deve al giornalista Charles Henry Dow, che nel 1882 fondò la Dow Jones & Company, e nel 1889 il Wall Street Journal, forse la pubblicazione più conosciuta nel mondo finanziario. Dow Jones & Company pubblica, fra le altre, anche Barron's  e SmartMoney, ricche di informazioni utili per chi vuole rimanere aggiornato sugli argomenti finanziari.

27 maggio 2011

Rendimax, deposito vincolato al 4% lordo


Dal 30 maggio, Banca IFIS aumenterà per la terza volta nel corso degli ultimi 9 mesi, i tassi di remunerazione del conto di deposito Rendimax. 
Il tasso di interesse del conto, applicato sulle giacenze libere, rimarrà al 2,30% annuo lordo. I clienti che sceglieranno il conto di deposito “con scadenza”, avranno l’opportunità di ottenere una remunerazione più elevata, vincolando in tutto o in parte il capitale anche fino a 24 mesi. In dettaglio il deposito vincolato offrirà il 4% lordo, per tutti i clienti nuovi o vecchi.
Leggi l'articolo originale.

18 maggio 2011

Oro e Argento al microscopio. Un'intervista ad Andrea Aratoli di Italpreziosi, aspettando l'ITForum 2011

Il 19 e 20 maggio 2011 al Palacongressi di Rimini appuntamento con ITForum 2011, il più grande evento gratuito dedicato all'Investment e al Trading, giunto alla dodicesima edizione.

Fra le novità di quest’anno, la partnership didattica con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il primo convegno annuale Assiom Forex, La fiera virtuale “Virtu@l ITForum”, il connubio finanza, cibo ed arte, con l’Accademia di Brera, oltre ai tanti ospiti e relatori “big” su trading e risparmio, e tanto altro ancora…

Da leggere subito, l'intervista di Claudio Kaufmann ad Andrea Aratoli di Italpreziosi: Oro e argento al microscopio. Il dr. Aratoli spiega cosa accade nel mercato fra speculazione, ricerca di beni rifugio e utilizzo industriale. E dà appuntamento a IT Forum (venerdì, ore 9.30, sala D6)

17 maggio 2011

Quando vendere in Borsa

Segnalo un articolo molto interessante sul tema della stagionalità ed altri fattori che comandano il mercato finanziario.

Vendi a maggio e corri in vacanza


16 maggio 2011

Che cosa è un'azione?


Per chi è nuovo nel mondo degli investimenti finanziari, è essenziale imparare il gergo che viene utilizzato in Borsa, a Wall Street e nelle aule di economia in tutto il mondo. Quando si sente parlare di "mercato azionario", se ne ricava una vaga immagine di un gruppo di uomini e donne correre come matti con foglietti di carta in mano e gridare numeri e parole incomprensibili. Per capirne un po' di più, cominciamo all'inizio e vediamo di scoprire cos'è un'azione.



In inglese le azioni si chiamano stocks.
"... lo strumento che conferisce una posizione da proprietario in una azienda, o corporation, a rappresenta un diritto su una parte proporzionale del patrimonio e degli utili. La proprietà di una compagnia è determinata dal numero delle azioni che uno possiede diviso l'intero numero di azioni emesse. Se una azienda ha 1000 azioni e un azionista ne possiede 50 avrà il 5% della proprietà dell'azienda. Le azioni possono avere il diritto di voto in assemblea (se ordinarie), o privilegi nella distribuzione degli utili (privilegiate)" (1).
Se possiedi delle azioni di un'azienda, ad esempio Microsoft, tu sei un azionista di Microsoft. Se possiedi tutte le azioni disponibili di  Microsoft, o di qualsiasi altra società e le metti insieme, questo meccanismo si chiama capitalizzazione azionaria di Microsoft, calcolata moltiplicando il prezzo corrente di un'azione per il numero di azioni.

Ci sono diverse categorie di azioni (2).
Le principali sono:
  • azioni ordinarie
  • azioni privilegiate
  • azioni di risparmio
  • azioni a voto limitato
Le azioni ordinarie sono, come dice il nome, il tipo più comune di azioni disponibili. Assegnano diritti patrimoniali quali il diritto al dividendo, diritto al rimborso del capitale in caso di scioglimento della società e il diritto di opzione in caso di aumento del capitale; assegnano anche diritti amministrativi tipicamente quello di voto nell'assemblea ordinaria e straordinaria della società. 
Le azioni privilegiate sono azioni nominative che assicurano all'azionista la precedenza nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale all'atto dello scioglimento della società. Dati questi privilegi i portatori di azioni privilegiate subiscono delle limitazioni nel diritto di voto, che è precluso nelle assemblee ordinarie, mentre è concesso in quelle straordinarie.

La storia delle azioni risale a molte centinaia di anni con la Compagnia olandese delle Indie orientali, che ha cominciato ad offrire le sue  quote di azioni nel 1602.

Il mondo dell'economia e del trading azionario può essere molto entusiasmante e molto redditizio per coloro che ne conoscono i pro e i contro.
Mi auguro che questo articolo abbia contribuito a far luce su cosa sono le azioni e come vengono utilizzate dalle aziende.


Note
(1) dal dizionario di economia de La Stampa
(2) su Wikipedia l'elenco completo dei principali tipi di azioni previste dalla legge italiana

Foto | via doppiominimo.it

12 maggio 2011

Bond, per investire senza rimetterci la camicia



Con i propri risparmi o a seguito di un colpo di fortuna finanziario, molti di noi sono pronti a cominciare a investire. Tuttavia, se non si hanno prese lezioni di economia a scuola, potremmo avere poca familiarità con le nozioni di base. Dopo aver visto le notizie finanziarie del mattino, è probabile avere familiarità con termini come azioni, obbligazioni,  commodities e Wall Street, ma potremmo non sapere esattamente il loro significato. In questo articolo, diamo uno sguardo più attento a cosa è esattamente un bond.

Un bond è qualificato come un titolo di debito. Quando si investe nel mercato obbligazionario, quello che si sta facendo è dare i vostri soldi per qualcosa, che si tratti di un'azienda, un governo, o un comune che è conosciuto come un emittente di obbligazioni. In cambio di questo atto di fiducia si ottiene un interesse. Quando si acquista un'obbligazione, si concorda di ricevere un determinato tasso di interesse da chi ce l'ha venduta, oltre al diritto al rimborso del capitale prestato all'emittente.


Sono diversi i tipi di obbligazioni fra cui scegliere.
Ricordiamone alcune (1).

  • Obbligazioni convertibili: sono obbligazioni che incorporano la facoltà di convertire, ad una scadenza prefissata, il prestito obbligazionario in azioni secondo un rapporto di cambio predeterminato.
  • Obbligazioni a tasso fisso: sono obbligazioni che remunerano l'investimento ad un tasso di interesse fisso stabilito prima dell'emissione. All'interno della categoria delle obbligazioni a tasso fisso è tuttavia possibile distinguere almeno due diverse tipologie di obbligazioni, che prevedono che il tasso fisso prestabilito cresca o diminuisca durante la vita del titolo (si tratta, rispettivamente, delle obbligazioni "step up" e "step down").
  • Obbligazioni a tasso variabile: sono obbligazioni che remunerano l'investimento ad un tasso di rendimento che varia in base ad un parametro di riferimento, che può essere di natura monetaria, finanziaria o in base all'andamento del prezzo di materie prime. Il tasso varia a determinate scadenze temporali seguendo i tassi di mercato.
  • Obbligazioni Zero-Coupon (o Zero-Coupon Bonds, abbreviato ZCB): sono obbligazioni senza cedola (coupon) che quindi non liquidano periodicamente gli interessi ma li corrispondono unitamente al capitale alla scadenza del titolo. La duration di uno ZCB è uguale alla sua vita residua.
  • Rendite perpetue: sono obbligazioni che corrispondono perpetuamente una cedola predefinita. Tali obbligazioni non presuppongono nessun rimborso a termine.

Le obbligazioni possono rappresentare una forma di investimento abbastanza buono, ma non tanto da farti diventare ricco in una notte. Si può prenderla in considerazione come una buona pianificazione a lungo termine. Secondo alcuni esperti, i bond sono perfetti per le famiglie che hanno bisogno di risparmiare per l'istruzione universitaria i loro figli. Se non hai figli, sono invece un modo per risparmiare per la pensione. Le obbligazioni sono inoltre consigliate come una parte del proprio portafoglio di investimento. A prescindere dal livello di rischio che ci si può permettere e chi è disposti ad assumere, è bene avere una quota di investimento sicuro.

Il mercato obbligazionario attuale è vario e ci sono titoli per tutte le tasche. Investire in obbligazioni può essere un modo facile ed educativo per cominciare a investire, senza rimetterci la camicia.



Foto | Businesstm

9 maggio 2011

Carne di maiale & Co. Ecco le commodities



Per chi sta al di fuori del mercato finanziario, può essere difficile la comprensione del mondo delle azioni, obbligazioni, PE Ratio e di altri termini in gergo utilizzati ogni giorno nelle pagine economiche dei giornali. Uno dei termini che molte persone possono utilizzare, ma non comprendere esattamente è commodity. Molti sanno che le materie prime vengono scambiate come azioni e che possono valere tanto denaro, ma se si chiede più in particolare, che cosa sia una commodity, molti altri non sarebbero in grado di rispondere.

Allora, che cosa è esattamente una commodity?

Le materie prime sono prodotte da più di una società e la qualità di una commodity è la stessa da società a società. Non saremmo in grado di distinguere fra il prodotto di una società e quello di un'altra.

Cose come il petrolio, l'energia elettrica e il legname sono considerate materie prime. Prodotti come, ad esempio, gli abiti non lo sono, perché le persone possono notare la differenza fra i vestiti della società A e quelli della società B. Se avessi un barile di petrolio davanti a te, più o meno sarà uguale ad un barile di petrolio di un'altra azienda. Il termine che viene utilizzato in economia per descrivere questa è Differenziazione dei prodotti. Se si riesce a distinguere i due prodotti, non si tratta di una commodity.

Storicamente, le materie prime sono valutate in base al loro "costo marginale", cioè il costo necessario per estrarre il petrolio dal sottosuolo, metterlo nei barili e spedirlo. Nel mercato di oggi, però, la maggior parte delle commodities ha un prezzo più elevato basato su elementi come la capacità delle imprese di fare il lavoro più velocemente o più lentamente.

Altri prodotti rientrano nella categoria della commodity come grano, succo d'arancia e carne di maiale. Commodity più recenti includono la larghezza di banda di Internet e alcuni chip per computer.

Un famoso film dei primi anni Ottanta,  Una poltrona per due, raccontava di un gruppo di uomini che hanno cercato di fare i soldi sul mercato delle commodities. Al di là della finzione cinematografica, il film ha fatto vedere come si possono guadagnare rapidamente grandi quantità di denaro sul mercato delle materie prime, e quanto altrettanto velocemente tutto può essere perduto.

Capire un po' meglio quello che succede nel mondo finanziario può essere un modo divertente per essere introdotti nel mondo dell'economia. Questo articolo è rimasto alla superficie, però la prossima volta che sentirai qualcuno parlare di commodities, saprai di cosa sta parlando.


8 maggio 2011

Come usare Twitter come strumento di marketing

Guadagnare con Twitter
Conosci Twitter? E' il social media che ha la caratteristica di poter pubblicare i "tweets", vale a dire messaggi di 140 caratteri al massimo, per informare amici e colleghi su quello che stiamo facendo in un determinato momento.

Quando i nostri tweet riguardano argomenti interessanti, succede che diventiamo dei punti di riferimento fino a veder crescere una lista di persone che ci seguono assiduamente e che non aspettano altro che un nostro tweet!

Con il tempo, le persone cominciano ad ascoltarti veramente, a riconoscerti come un esperto in quell'argomento o quella nicchia di mercato, riuscendo a diventare una vera e propria celebrità del web!

Questo dove porta? Beh, ti è capitato qualche volta di acquistare un prodotto, soltanto perché uno specialista del settore te l’ha consigliato? A me sì :-) 

E qui entra in gioco la possibilità di creare una fonte di guadagno. Credibilità e fiducia sono alla base di ogni attività economica e Twitter può essere il canale adatto per farti riconoscere come un’autorità nel settore.

Sembra facile fin qui, vero? In realtà, c'è da dire che Twitter ha delle regole, e se hai intenzione di utilizzarlo come un utente semplice che vuole condividere online pensieri e parole non hai bisogno di altro. Se invece sei interessato a utilizzarlo come uno strumento di marketing, c'è una guida che fa al caso tuo... 

sotam