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28 settembre 2007
Tecniche di vendita
Vediamo di capire meglio…
Fin verso la fine degli anni ’70, il mercato aveva un’impostazione oligarchica e cioè: poche aziende detenevano il monopolio di prodotti e servizi obbligando il consumatore ad accontentarsi, come si suol dire, di ciò che passava il convento. Vi era, in definitiva, una scarsità di offerta contro una grande quantità di domanda.
Con il rapido evolversi delle tecnologie e, di conseguenza, con l’abbattimento delle difficoltà logistiche e di produzione, si è moltiplicata l’offerta mentre, apparentemente, la domanda è diventata più scarsa. Questa apparente diminuzione della domanda deve imputarsi, senza dubbio, all’espansione inarrestabile di internet.
Grazie a Internet, il consumatore ha la possibilità di districarsi in tempi relativamente brevi all’interno della vasta gamma di offerte del mercato e, contemporaneamente, scegliere quei prodotti che meglio assecondano i suoi bisogni e la sua psicologia!
Da queste considerazioni si può facilmente intuire il perché i mercati di oggi sono sempre più in difficoltà: l’impiego di tecniche di vendita e di divulgazione obsolete impediscono al prodotto di giungere con efficacia al consumatore.
Al di là di queste motivazioni dobbiamo tener conto dei ritmi sempre più convulsi della società in cui operiamo. Mentre fino a 40 anni fa il consumatore aveva il tempo materiale per “ponderare” il suo acquisto, oggi il cliente acquista sempre di più sotto la spinta di un impulso emotivo. E’ quindi di fondamentale importanza, per operare efficacemente sul mercato, capire e conoscere i sottili meccanismi inconsci che stanno alla base del “desiderio di acquisto”.
Inoltre, lo stress e l’elevata quantità di messaggi negativi con cui i media ci bombardano quotidianamente, “incattiviscono”, per così dire, il fattore critico del cliente il quale si blocca nel momento in cui deve prendere la decisione di acquistare il prodotto che gli serve. Questo fenomeno è facilmente visibile nell’ambito delle relazioni romantiche: sempre più uomini e donne incontrano difficoltà ad interagire con l’altro sesso a causa di blocchi mentali che sono ovviamente riconducibili ai modelli che la società impone.
Per superare queste inutili barriere, che impediscono al venditore di collocare correttamente il proprio prodotto e al compratore di ottenere ciò che gli serve, le tecniche di vendita moderne si avvalgono di modelli linguistici ed emozionali molto potenti come la comunicazione ipnotica e subliminale, l’istant rapport, l’ingegneria memetica, l’enneagramma ecc.
Infine non dimentichiamo un punto di cruciale importanza che purtroppo viene trascurato dalla maggior parte di coloro che operano nel settore commerciale: la fidelizzazione del cliente. Una statistica ha infatti dimostrato che la fidelizzazione di un cliente che non ha acquistato il prodotto in prima istanza, costa tre volte meno rispetto all’acquisizione di un nuovo cliente!
Fonte Laseduzione
Far fruttare Google AdSense
di Orazio Tassone. In un post precedente ho messo in evidenza quali sono gli strumenti migliori per guadagnare con il proprio blog. Ovviamente lo stesso discorso può essere esteso per un semplice sito web.
Oggi, invece, vorrei mettere un evidenza uno solo di quegli strumenti, AdSense, e in special modo vorrei dare dei consigli di massima su come incrementare il CTR e i guadagni.
Prima di iniziare segnalo che questi consigli non sono regole fisse e che per ogni sito, per ogni template e per ogni eventualità ci sono tante variabili da considerare.
Innanzitutto vorrei spiegare, per chi si affaccia per le prime volte al pannello AdSense, cosa sono quelle strane sigle: eCPM, CTR, ecc. Le cose principali da sapere sono che:
- CTR: la percentuale di persone che clicca sugli annunci in base a quelli che entrano, quindi 10 click su 100 visite corrisponde al 10%
- eCPM: si tratta dell’ipotetico guadagno ogni 1000 impression tenendo conto dei guadagni fatti fino ad ora
- Impression: il numero di pagine, con la presenza degli annunci, che sono state viste
Questi sono il linea di massima i tre parametri che ci servono, ovviamente oltre ai guadagni espressi in dollari.
Un’altra cosa da sapere è che Google, da regolamento, da la possibilità di inserire massimo 3 gruppi di annuncio testuale e tre gruppi di link. I referrall sono liberi ma visto quanto rendono non penso sia la cosa ideale inserirli (ognuno poi faccia le proprie considerazioni).
Il primo consiglio che mi sento di dare è di calcolare quale è il banner (gruppi testuali o di link) che nel vostro sito rende ha un CTR più alto. Dico ciò poiché il primo gruppo inserito nel codice HTML è quello che rende di più in termini di dollari per singolo click, quindi avere il gruppo con il maggior CTR nella parte alta del codice porta ad avere maggiori guadagni.
Il secondo consiglio è quello di non “sporcare” troppo la pagina, cioè, una pagina in cui si notano solo annunci AdSense porta a una conversione bassa. L’utente, infatti, in una pagina così formata si potrebbe disorientare e decidere di chiudere definitivamente il browser, ciò avviene ancora di più se l’utente è un esperto che già sa cosa sono gli annunci AdSense. Quindi usare gli annunci con parsimonia senza rendere tutto confuso.
Un’altra cosa da considerare è la posizione degli annunci; forse questa è la cosa principale da considerare. Test sulla persona hanno dimostrato come ci siano dei punti bui dello schermo e come ci siano dei punti maggiormente guardati. Per esempio, un punto buoi potrebbe essere in basso a destra, un punto buono, invece, in alto a sinistra. Ciò perché il nostro occhio è abituato a guardare da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso.
Combinando questo ultimo consiglio, con il primo consiglio, sicuramente si potrà avere un aumento sensibile dei guadagni.
Infine, i colori del testo e dei titoli degli annunci possono portare a far cliccare maggiormente gli utenti.
Ma come calcolare quale è il punto in cui gli utenti cliccano di più? Semplicemente testando, infatti, non c’è una regola fissa e spesso bastano piccole variazioni per far portare l’attenzione dell’utente in punti di nostro interesse. Queste piccole attenzioni potrebbero essere un colore, una riga, un’immagine o altro in grado di attrarre.
Per il calcolo del CTR esistono strumenti ad hoc nel pannello di AdSense, si tratta dei criteri di monitoraggio, che aggiungono, al codice da inserire nella nostra pagina, una variabile in grado di tracciare il link.
Come detto queste sono delle piccole regolette di massima da prendere con le pinze, l’unica cosa di cui ci si può fidare sono i propri test. Quindi, se volete veramente guadagnare di più, iniziate a spostare, cambiare, trasformare e testare, solo così arriverete a un ottimo risultato.
(fonte Onemarketing)
Tecniche Di Base Per Guadagnare On Line Con Adsense Di Google
Le pubblicità contestuali come Google Adsense sono un mezzo straordinario per permettere a ciascuno di divenire un editore indipendente.
Ecco un articolo a riguardo che Robin Good scrisse in risposta ad alcune considerazioni di Amy Garhan su Google Adsense, il search engine marketing e il keyword Advertising, dove sono elencate alcune tecniche di base per guadagnare online con Adsense di Google."
Amy Gahran scrisse tempo fa su Poynter Online E-Media Tidbits:
"Secondo il report di Nielsen/NetRatings del 19 Luglio scorso, la domanda di search engine advertising (come Google Adwords o Overture) sta crescendo troppo velocemente rispetto alla quantità di pubblicità disponibile. Questo significa che le keyword più popolari presto avranno dei costi davvero proibitivi e i risultati delle pagine saranno affollati da pubblicità di Google Yahoo.Pensi che sia vero? Sta davvero succedendo e potrà succedere anche in Italia ?
Ecco quà i pensieri personali di Robin Good a riguardo..
Questi argomenti sono davvero importanti e sono in grado di condizionare l'abilità e l'efficacia di un editore indipendente di guadagnare attraverso il proprio blog o sito di news.
Ma torniamo alle parole di Amy:
"Ho recentemente iniziato ad usare il programma di Google Adsense sul mio blog Contentious e i risultati non mi hanno soddisfatto. Il motivo principale sta nel metodo di categorizzazione di Google che mostra pubblicità non in linea con i miei lettori. Io conosco i miei lettori meglio di Google. Perchè non posso fornire una lista i keyword rilevanti e di frasi per determinare il tipo di pubblicità da visualizzare nel mio blog ?
Ad esempio, attualmente le pubblicità sul mio sito sono sui blogging tool , mentre i miei lettori sono più interessati ai servizi di writing/editing e di e-learning. Il clickthrough potrebbe essere più alto se potessi in qualche modo comunicarlo a Google. Questi servizi hanno bisogno di migliorare"
Le risposte di Robin Good
Amy, i tuoi commenti sono molto utili e permettimi di condividere la mia personale esperienza di apprendimento per risolvere la mancanza di rilevanza degli Adsense all'interno di blog o articoli di news.
Tu dici:
a) "Questo significa che keyword più popolari presto avranno dei costi davvero proibitivi"
Le keyword più popolari sono poco utili in ogni caso. Finora non abbiamo capito che il più grande vantaggio sia per i venditori che per i compratori sta nell'usare keyword molto specifiche piuttosto che keyword generiche.
Il business della keyword generale è un modello passato: quello relativo al consumo di massa. Nell'era della personalizzazione e delle soluzioni personalizzate keyword e keyphrases di nicchia sono il modello vincente.
b) "I risultati delle pagine saranno affollati da pubblicità di Google Yahoo."
Questa è una grande opportunità di crescita economica per tutti gli editori indipendenti che desiderano capitalizzare le loro conoscenze.
c) "Questi servizi hanno bisogno di migliorare"
Sono d'accordo con te. Blogads ha perso l'opportunità tempo fà non entrando in tempo all'interno del mercato.
Overture, Kanoodle, Pheedo, RSSAds, MarketBanker e molti altri agenzia pubblicitarie rimangono ancora incollate al vecchio paradigma e non hanno ancora capito le regole che governano il consumo dei media nei tempi della personalizzazione.
Questi servizi sono legati a modelli obsoleti e possono essere superati da chi capisce che l'organizzazione e la facilità di accesso all'acquisto di spazi pubblicitari in centinaia di siti deve essere progettato con cura, sfruttando la capacità di organizzazione dei contenuti e di ricerca.
Sfortunatamente i concorrenti esistenti devono ancora migliorare. D'altra parte penso però che Google Adsense sia davvero un servizio straordinario, in grado di fornire pubblicità contestuali e non intrusive. Non solo, Adsense può far guadagnare davvero.
d) "Ho recentemente iniziato ad usare il programma di Google Adsense sul mio blog Contentious e i risultati non mi hanno soddisfatto. Il motivo principale sta nel metodo di categorizzazione di Google che mostra pubblicità non in linea con i miei lettori.
Basta seguire delle semplici regole per sfruttare tutte le potenzialità di Adsense.
- Devi essere sicuro che il titolo della pagina e l'H1 dell'articolo singolo sia sinergico e in linea con il contenuto della pagina. Fino a che il titolo della pagina, l'H1 non saranno in linea con il contenuto della pagina Google Adsense non produrrà pubblicità rilevanti.
- Devi ridurre l'ammontare di altre pubblicità nella pagina di riferimento. Meno pubblicità hai, più Google diviene specifico.
- Devi essere sicuro che l'URL della pagina contenga il titolo dell'articolo
e) Perchè non posso fornire una lista i keyword rilevanti e di frasi per determinare il tipo di pubblicità da visualizzare nel mio blog ?"
Puoi farlo. Hai bisogno di far parte del Google Premium partner.
Google fornisce ai propri clienti la possibilità di settare specifiche keyword per indirizzare pubblicità precise su pagine determinate. Io penso che questo approccio porterà maggiori benefici, sia ai pubblicitari che agli editori.
Tratto dall'articolo originale di Robin Good aggiornato in data 17 ottobre 2004
http://www.masternewmedia.org/2004/08/01/choose_your_own_contextual_advertisers.htm
(fonte Masternewmedia)
Il Pay per clic e un confronto degli advertising
Pay per clic: pochi maledetti e subito
Ecco un elenco dei siti per pubblicità contestuale, affiliazione e banner in genere.
Google AdSense
Bright Ads
Domain Hop
Adsonar
Text Link Ads
Clicksor
AllFeeds
Bidvertiser
BidClix
Adhearus
TargetPoint
AdBrite
AffiliateSensor
ROI Matrix
Enhance Interactive
SearchFeed
IntelliTXT, SmartAd
Miva AdRevenue Express
Fastclick
ContextAd
Yahoo Publisher Network
Rydium
Clix Galore
Mirago
AdEngage
BannerBoxes
CBProsense
Adgenta
BURST! Media
Mamma
PPC Profit Machine
(fonte Pcw)
Guadagnare on-line. Pubblicare il proprio libro
Quanto a guadagnarci... le possibilità non sono altissime, ma essendo il rischio uguale a zero vale la pena provare, in assenza di alternative.
Altre forme di pubblicazione on-demand hanno proliferato in Rete. Citiamo quella di Book.on-demand (http://www.book-on-demand.it/ e di Eidon (www.eidon.info/stampa_book.html). In emtrambi i casi la pubblicazione va pagata, ma valgono tutte le clausole e le garanzie previste dal diritto d'autore e resta il vantaggio di un calcolo di costi preventivi e di una facile gestione dei file e delle transazioni. Non fatevi ingannare dall'apparente gratuità dei molti suggerimenti che avete letto in queste pagine. In tutti i casi, se volete sperare in un guadagno (per minimo che sia) dovrete investire parte del vostro tempo, soprattutto per seguire il percorso successivo all'avvio di una delle vostre iniziative, perché sarete sempre soli nell'autopromozione. E il tempo, anche nel mondo virtuale, è denaro.
(fonte Pcw)
Guadagnare on-line. Vendere gadget e oggettistica personalizzata
(fonte Pcw)
Guadagnare on-line. Donazioni e regali
(fonte Pcw)
Guadagnare on-line. Terza regola: pubblicita' contestuale
I banner testuali che vi verranno inviati automaticamente (vi basterà aggiungere poche righe di codice al vostro blog) saranno connessi al tema delle vostre pagine. Più resterete in tema, più facile sarà trovare lettori interessati alla vostra pubblicità, meglio selezionerete la chiave di ricerca più il vostro pubblico sarà considerato un “target” interessante. Esistono numerose alternative a Google AdSense, sebbene sia superfluo dire che il marchio Google è rassicurante come un seno materno per il navigatore, che ritiene di poter esplorarne i link senza timore alcuno. Inoltre, nessun database può vantare una clientela tanto vasta tra cui scegliere e, soprattutto, una localizzazione così ramificata. E tuttavia, poiché una delle regole per far soldi è differenziare gli investimenti, non sarà inutile verificare le proposte di altri servizi di advertising per chiave di ricerca. Nel riquadro accanto ne trovate un elenco sostanzialmente completo, ma ci sembra il caso di soffermarsi su alcuni nomi in particolare.
Tra i più noti concorrenti di Google ci sono sicuramente Chitika Minimalls e Yahoo Publisher Network (YPN). Sebbene alcuni blogger lamentino lacune nella trasmissione dei report sui pagamenti (che approfondiamo in seguito) da parte di Chitika e Minimalls, si tratta di servizi ben radicati sul mercato, con un vasto campionario di clienti. YPN consente un buon controllo sulla pubblicità che vi sarà inviata, grazie alla possibilità di selezionare la categoria e la sezione del sito nella quale si desidera inserirla. Per quanto riguarda Chitika MiniMalls, occorre considerare che essa non è in contrasto con lo sfruttamento di AdSense, e, secondo alcune testimonianze, garantisce un profitto pay per clic più alto (a parità di clic). Esiste però un problema: quando arriva il momento di pagare, molti blogger si sono visti “detrarre”, senza un criterio trasparente e individuabile, un certo numero di clic. Apparentemente, si tratta di una tassa preventiva sui possibili abusi di questo sistema di pagamento (clic truffaldini, in pratica), ma non è, ugualmente, accettabile.
Vanno annoverati anche servizi che, a fronte di una buona efficienza, operano una selezione rigida dei partner. Claxon Media (www.claxon.com), per esempio, scarta i siti che non abbiano almeno 100 mila pagine visitate al mese.
Guadagnare on-line. Seconda regola: pubblicita'
Uno degli strumenti principali per guadagnare con un sito è attirare su di esso la pubblicità. Qualcuno trova spiacevole ospitare banner sulle proprie pagine, ma i soldi da lì arrivano. Operiamo una prima distinzione tra grandi investitori e strumenti di advertising quali Google AdSense e suoi simili. Da soli è difficile raggiungere grossi investitori, occorre essere molto conosciuti e, tendenzialmente, molto specializzati. Il sito non deve mostrare sbavature dilettantesche ed essere affidabile nei contenuti e nei tempi di aggiornamento. Anche con tutte queste caratteristiche, resta il problema di un contatto diretto. Tale difficoltà può essere superata entrando a far parte di un network o, perché no?, creandone uno. Un esempio celebre è quello di Gawker media, una sorta di catena di blog. Ne fanno parte decine di blog, selezionati in base alla capacità di far traffico. Bisogna distinguere da quei grandi contenitori aperti a tutti (come Blogger.com). Il metodo di raccolta pubblicitario in questo caso è selettivo. Per esempio: il sito Lifehacker ha trovato la sponsorizzazione di Sony, ma la società giapponese non foraggia altri blog del circuito. Di fatto, i grandi marchi hanno un po' di timore a finanziare campagne pubblicitarie indifferenziate su siti per blogger, con il rischio che il loro nome finisca accidentalmente su pagine pornografiche, volgari o per nulla connesse al loro prodotto. Un rischio che non si corre nei circuiti come Gawker, dove si può sperare di entrare solo se si producono contenuti in inglese che convincano la commissione interna. Una commissione piuttosto selettiva. Esistono programmi meno elitari, forme di aggregazione spontanee che si fondano, principalmente, sullo scambio di link. Come si sa, la diffusione del proprio link è un elemento rilevante per il calcolo del page rank di Google. Proprio Google, tuttavia, sconsiglia l'adesione a questi circuiti improvvisati.
(fonte Pcw)
Guadagnare on-line. Prima regola: traffico
di Claudio Leonardi. Chiariamolo subito: non tutti possono sperare di fare dignitosi guadagni sul web. Occorre talento, tempo, fortuna e altre qualità non così diffuse. L'ambizione, tuttavia, è più che ragionevole e a tutti è offerta l'opportunità di mettersi alla prova. Di una cosa, però, bisogna essere sicuri: vendere non è immorale e chiedere soldi per ciò che si è creato on-line non è riprovevole. Solo con questa convinzione è possibile affrontare il web senza pruderie che censureranno le vostre prospettive di guadagno ancor prima che abbiate potuto metterle in campo. Fare soldi on-line significa molte cose, la maggior parte delle quali non verranno trattate in questo articolo. Abbiamo concentrato la nostra attenzione sull'opportunità di guadagnare attraverso la creazione di un proprio sito e abbiamo considerato le opzioni di profitto più facilmente accessibili, calcolando il minimo investimento di soldi e tempo. Solo tangenzialmente abbiamo considerato la possibilità di ottenere denaro tramite aste, scommesse e altre iniziative riservate a maggiorenni sfacciati.
Prima regola: traffico
Scontato: senza traffico, ovvero persone che visitano il vostro sito, le possibilità di far fruttare il vostro lavoro calano drasticamente. Per generare traffico occorre produrre qualcosa di interessante e farlo con una buona costanza, ma altrettanto importante è saperlo proporre e far conoscere. Sapere di programmazione aiuta, ma non è indispensabile. Esistono, attualmente, alcuni elementi tecnici che bisogna obbligatoriamente conoscere: i motori di ricerca (e page rank), i feed RSS, gli strumenti di statistica interni, il socialbookmarking, e altri canali per la diffusione delle vostre pagine e PayPal, nonché qualche nozione sulle transazioni con carta di credito via web. Questi elementi vanno sapientemente mescolati, per ottenere i migliori risultati. Quando scrivete qualcosa su un vostro sito o blog, considerate la scelta dei termini per ottenere un buon punteggio di page rank, cercate di attrarre l'attenzione dei lettori a cui puntate, trovate il modo di stimolare il socialbookmarking. Tutto in un solo testo!
(fonte Pcw)