Pubblicità
Uno degli strumenti principali per guadagnare con un sito è attirare su di esso la pubblicità. Qualcuno trova spiacevole ospitare banner sulle proprie pagine, ma i soldi da lì arrivano. Operiamo una prima distinzione tra grandi investitori e strumenti di advertising quali Google AdSense e suoi simili. Da soli è difficile raggiungere grossi investitori, occorre essere molto conosciuti e, tendenzialmente, molto specializzati. Il sito non deve mostrare sbavature dilettantesche ed essere affidabile nei contenuti e nei tempi di aggiornamento. Anche con tutte queste caratteristiche, resta il problema di un contatto diretto. Tale difficoltà può essere superata entrando a far parte di un network o, perché no?, creandone uno. Un esempio celebre è quello di Gawker media, una sorta di catena di blog. Ne fanno parte decine di blog, selezionati in base alla capacità di far traffico. Bisogna distinguere da quei grandi contenitori aperti a tutti (come Blogger.com). Il metodo di raccolta pubblicitario in questo caso è selettivo. Per esempio: il sito Lifehacker ha trovato la sponsorizzazione di Sony, ma la società giapponese non foraggia altri blog del circuito. Di fatto, i grandi marchi hanno un po' di timore a finanziare campagne pubblicitarie indifferenziate su siti per blogger, con il rischio che il loro nome finisca accidentalmente su pagine pornografiche, volgari o per nulla connesse al loro prodotto. Un rischio che non si corre nei circuiti come Gawker, dove si può sperare di entrare solo se si producono contenuti in inglese che convincano la commissione interna. Una commissione piuttosto selettiva. Esistono programmi meno elitari, forme di aggregazione spontanee che si fondano, principalmente, sullo scambio di link. Come si sa, la diffusione del proprio link è un elemento rilevante per il calcolo del page rank di Google. Proprio Google, tuttavia, sconsiglia l'adesione a questi circuiti improvvisati.
(fonte Pcw)
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