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28 settembre 2007

Guadagnare on-line. Terza regola: pubblicita' contestuale

di Claudio Leonardi. Tutt'altra filosofia anima iniziative come Google AdSense, che vanta numerosi concorrenti. In questo caso, chiunque può aderire al programma promosso da Google: in pochi giorni inizierà ad avere pubblicità sul sito in forma di link testuali. I guadagni arrivano nel momento in cui un visitatore del vostro sito fa clic su uno dei link. Si tratta di una percentuale di quel che guadagna Google dai suoi investitori. Anche in questo caso, la specializzazione è un elemento di successo fondamentale.
I banner testuali che vi verranno inviati automaticamente (vi basterà aggiungere poche righe di codice al vostro blog) saranno connessi al tema delle vostre pagine. Più resterete in tema, più facile sarà trovare lettori interessati alla vostra pubblicità, meglio selezionerete la chiave di ricerca più il vostro pubblico sarà considerato un “target” interessante. Esistono numerose alternative a Google AdSense, sebbene sia superfluo dire che il marchio Google è rassicurante come un seno materno per il navigatore, che ritiene di poter esplorarne i link senza timore alcuno. Inoltre, nessun database può vantare una clientela tanto vasta tra cui scegliere e, soprattutto, una localizzazione così ramificata. E tuttavia, poiché una delle regole per far soldi è differenziare gli investimenti, non sarà inutile verificare le proposte di altri servizi di advertising per chiave di ricerca. Nel riquadro accanto ne trovate un elenco sostanzialmente completo, ma ci sembra il caso di soffermarsi su alcuni nomi in particolare.
Tra i più noti concorrenti di Google ci sono sicuramente Chitika Minimalls e Yahoo Publisher Network (YPN). Sebbene alcuni blogger lamentino lacune nella trasmissione dei report sui pagamenti (che approfondiamo in seguito) da parte di Chitika e Minimalls, si tratta di servizi ben radicati sul mercato, con un vasto campionario di clienti. YPN consente un buon controllo sulla pubblicità che vi sarà inviata, grazie alla possibilità di selezionare la categoria e la sezione del sito nella quale si desidera inserirla. Per quanto riguarda Chitika MiniMalls, occorre considerare che essa non è in contrasto con lo sfruttamento di AdSense, e, secondo alcune testimonianze, garantisce un profitto pay per clic più alto (a parità di clic). Esiste però un problema: quando arriva il momento di pagare, molti blogger si sono visti “detrarre”, senza un criterio trasparente e individuabile, un certo numero di clic. Apparentemente, si tratta di una tassa preventiva sui possibili abusi di questo sistema di pagamento (clic truffaldini, in pratica), ma non è, ugualmente, accettabile.
Vanno annoverati anche servizi che, a fronte di una buona efficienza, operano una selezione rigida dei partner.
Claxon Media (www.claxon.com), per esempio, scarta i siti che non abbiano almeno 100 mila pagine visitate al mese.

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